LA DISCALCULIA
                                                                                                                                  
COS'E'?                            

Esistono alcuni bambini per i quali pensare per numeri costituisce una immensa fatica, un vero e proprio incubo. Nonostante si applichino con impegno allo studio della matematica, essa rimane per loro un mondo incomprensibile. Questi bambini vengono spesso additati come scansafatiche o come poco dotati dal punto di vista intellettivo, invece, talvolta, le difficoltà che  incontrano nell’apprendimento della matematica possono rappresentare il sintomo di un vero e proprio disturbo dell’apprendimento scolastico: la discalculia evolutiva. La discalculia evolutiva è un disturbo che coinvolge a più livelli l’area dell’elaborazione numerica. Quando parliamo di discalculia facciamo riferimento a quelle abilità che non coinvolgono il ragionamento logico (anche se ne risente indirettamente), ma che, invece, compromettono l’automatizzazione delle procedure di base come: lettura e scrittura dei numeri, memorizzazione delle tabelline e delle procedure per eseguire i calcoli ecc…  In Italia  il 20% dei bambini in età scolare incontra significative difficoltà di calcolo, ma solo lo 0,5- 1% ha una discalculia evolutiva, per gli altri si può parlare di “difficoltà dell’apprendimento”che possono essere derivate da svariati fattori, ma che non costituiscono un vero e proprio disturbo. Il disturbo del calcolo può presentarsi in associazione con altri disturbi specifici, in primo luogo con la dislessia e le difficoltà spaziali che incontra un bambino con disturbo non verbale di apprendimento.
COSA POSSIAMO OSSERVARE IN UN BAMBINO DISCALCULICO?            

1- difficoltà nel leggere e ripetere numeri complessi (come quelli che contengono lo zero) e lunghi.       

2- difficoltà nell'esecuzione delle quattro operazioni scritte, dovute al mancato rispetto delle regole procedurali degli algoritmi                       

3- difficoltà nel ripetere la maggior parte delle tabelline.

4- difficoltà in compiti relativi all'automatizzazione delle procedure di conteggio.
Naturalmente queste difficoltà  possono essere presenti occasionalmente in tutti i bambini, soprattutto in alcuni stadi dell’apprendimento delle procedure di calcolo e, non sono di per sé sintomo di discalculia. E’ quando gli errori sono frequenti, ripetuti, inattesi rispetto al percorso scolastico del bambino, che queste difficoltà andrebbero approfondite.

DIAGNOSI

Come per gli altri disturbi dell’apprendimento una diagnosi vera e propria non potrebbe essere fatta prima di fine seconda, inizio terza elementare. Una diagnosi di discalculia evolutiva può essere fatta solo quando si possono escludere cause neurologiche scatenanti, come una lesione cerebrale acquisita, e comprovati limiti intellettivi.  Secondo il DSM IV, manuale diagnostico redatto dall’associazione degli psichiatri americani A.P.A., il bambino discalculico non raggiunge i livelli di prestazione attesi in base all’età, alla scolarizzazione e all’intelligenza in specifiche prove standardizzate, oltre a manifestare difficoltà evidenti nella carriera scolastica e/o in situazioni quotidiane.

  ABILITAZIONE                  

Gli interventi abilitativi sono tutti quegli interventi che si indirizzano in senso stretto ad un recupero della funzione o di quelle sue componenti che risultano più deficitarie, attraverso cicli di esercitazioni mirate e specifiche.

Infine, accanto all’abilitazione vera e propria, occorre porre l’attenzione agli strumenti compensativi, il cui uso è garantito per legge, che possono aiutare i bambini discalculici, come, ad esempio, la tavola pitagorica e la calcolatrice.

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